domenica 30 dicembre 2007
giovedì 13 dicembre 2007
Mi destai un giorno dal torpore
Cero che sì, pubblica pure il mio racconto...senza problemi :)
Ti confesso che ne ho numerosi...oltre a liriche varie. E su "là fuori" intendo costruire una storia più corposa...è un lavoro in progress.
Cmq nel caso tu volessi postare altro secondo modi e tempi tuoi, puoi attingere a www.bloggers.it/Psiche
ecco ti lascio qui un altro racconto...about vera bellezza. Dedicato a tutte quelle bellissime donne, di bellezza sottopelle e cuore, che ancora hanno da scoprire quanto sono uniche...e libere d'essere meravigliosamente imperfette.
Un abbraccio
Irene
Musa
--
Irene Ester Leo
martedì 11 dicembre 2007
Lo scrigno è già vuotato!
Se un ladro entrasse ora
in questa casa
nel buio
troverebbe le tue impronte
sui libri,
la serratura che boccheggia,
i tuoi occhi posati.
Troverebbe nei cassetti la mia forma sottovuoto
lievemente spostata a sinistra,
nell’aria
e sorpresa,
ammonticchiati
i miei cd
con i segni delle tue dita sulla polvere.
Capirebbe così, quel ladro disonorato,
d’essere arrivato tardi.
Ché lo scrigno è già vuotato.
Resterebbe forse un paio di minuti a
dirsi niente
e poi sarebbe lui a chiamare la polizia.
venerdì 7 dicembre 2007
da Anonimo
giusto il tempo
"...di sentire gli applausi al calar del sole..."
che subito notte mi avvolse.
Vorrei parlarti, ma un argomento non c'è
di Irene Leo
Il sapore
Vorrei far mio
il sapore della vita!
Incastonandolo a fondo,
a fuoco,
per non dimenticare.
Ma ogni istante,
bagnato di fugacità
me lo fa scivolare tra le dita,
come seta.
Nego d'ogni momento,
ne intravedo l'essenza passata,
nel presente non v'è modo,
troppo abbagliati gli occhi
da tanto e da tutto.
Troppo persi,
dietro ogni spettacolare,
soave o amaro capriccio.
Presi da ogni altrui
respiro,
da ogni sentimento.
Il gusto m'è sfuggito
forse ieri,
mentre distrattamente
mi muovevo,
come oggi,
languida e titubante
dietro
un altro attimo
dannatamente
vissuto.
Non c'è un argomento
Vorrei parlarti,
ma un argomento non c'è.
Un sovraccarico di pensieri
che si annullano vicendevolmente
affolla la mia mente.
Muta e silenziosa,
mi avvicino,
avanzo nei pressi del cuore,
senza proferire verbo,
senza distogliere gli occhi da te.
Ma questo silenzio imperante
brucia più di mille discorsi.
Eloquenti i respiri nervosi,
ed i gesti improvvisi
liberamente conseguenziali
a cadenzati sguardi fissi
bagnati da follia e istinto.
Un momento ed i giochi
cambiano per sempre,
stringi forte la mia mano,
accenni un sorriso,
e poi vai via.
Ma siamo una cosa sola.
Io ti ho, anche se non ci sei più,
anime impigliate nei rovi dei sentimenti,
assenti nella concretezza,
ma fugacemente vicine,
tanto che il tuo ultimo respiro notturno m'appartine
ed il primo mio pensiero del giorno
è tuo soltanto.
domenica 2 dicembre 2007
Metto da parte i pensieri
Sono seduta e cerco di formulare pensieri,
parlo sola
chiusa di nuovo in me stessa.
Sara’ soltanto un nuovo errore,
un ricominciare daccapo
una sfida vinta una volta,
ma ho ancora sete d'avventura e sogno di volare.
Metto da parte i pensieri
per quando potrò andare via,
per quando troverò qualcuno a darmi una mano
più in là e qui, nessuno ad aspettarmi.
E sogno, sogno Roma, la grande e immensa Roma.
sogno i suoi vicoli, la sua storia frastagliata,
la sua gente, la melodia delle sue macchine
e la fuga delle sue rondini.
I suoi parchi, le sue nuvole.
Sogno me stessa nel cuore di Roma e poi…
una nuova meta in una nuova vita
per dimenticare viaggiando con i ricordi di quell’ altro sogno,
quello che non si e' mai avverato.
sento parole nella gola
che vogliono uscire ma
che non hanno forma.
Un urlo,
voglio lanciare un urlo
per liberarmi l’anima da tutti questi desideri
che si fanno strada in ammassi di parole confuse e agitate
che non so scrivere…no, ancora non le so scrivere…non ancora.
ma prenderanno forma,
prenderanno forma in una cartolina,
inviata a marameo ad uno spiacevole ricordo.
Roma dove il sorriso arriva con il sorgere del sole.
Dove il sorriso diventa presto allegria.
Dove l’allegria pervade la notte.