di Irene Leo
Il sapore
Vorrei far mio
il sapore della vita!
Incastonandolo a fondo,
a fuoco,
per non dimenticare.
Ma ogni istante,
bagnato di fugacità
me lo fa scivolare tra le dita,
come seta.
Nego d'ogni momento,
ne intravedo l'essenza passata,
nel presente non v'è modo,
troppo abbagliati gli occhi
da tanto e da tutto.
Troppo persi,
dietro ogni spettacolare,
soave o amaro capriccio.
Presi da ogni altrui
respiro,
da ogni sentimento.
Il gusto m'è sfuggito
forse ieri,
mentre distrattamente
mi muovevo,
come oggi,
languida e titubante
dietro
un altro attimo
dannatamente
vissuto.
Non c'è un argomento
Vorrei parlarti,
ma un argomento non c'è.
Un sovraccarico di pensieri
che si annullano vicendevolmente
affolla la mia mente.
Muta e silenziosa,
mi avvicino,
avanzo nei pressi del cuore,
senza proferire verbo,
senza distogliere gli occhi da te.
Ma questo silenzio imperante
brucia più di mille discorsi.
Eloquenti i respiri nervosi,
ed i gesti improvvisi
liberamente conseguenziali
a cadenzati sguardi fissi
bagnati da follia e istinto.
Un momento ed i giochi
cambiano per sempre,
stringi forte la mia mano,
accenni un sorriso,
e poi vai via.
Ma siamo una cosa sola.
Io ti ho, anche se non ci sei più,
anime impigliate nei rovi dei sentimenti,
assenti nella concretezza,
ma fugacemente vicine,
tanto che il tuo ultimo respiro notturno m'appartine
ed il primo mio pensiero del giorno
è tuo soltanto.
3 commenti:
Io non so se è dato un destino diverso a ognuno
Eppure mi pare di essere già vissuta in qualcuno
Un ripetersi di passi, di respiri e di follia
Ma io mi chiedo quale è la giusta via?
Poesia, io chiedo,
per chiuderci dentro
tutto il male del giorno
e scoprire d'incanto
quanto bene
c'è nel profondo.
Thanks for writing this.
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