Sfugge l'aria, granellando tra le ciglia.
e raggrumo sui capelli la scia del vento.
Del silenzio porto le scarpe rotte,
fili di nuvole impigliate, appena, nell'oggi,
sono i tuoi canti.
M'è tetto la rete aperta dei tuoi abbracci,
e nella porta socchiusa dove dondola luce ed ombra
io vivo.
Figlio di un sempre,
tu mi sei nei passi
allodola di terra rossa.
2 commenti:
Cercare tra i sassi
scavati nel tempo
da salsedine e vento
dei volti dispersi
nei meandri della memoria
e ritrovarli
in un gioco di luci e di ombre
che dormono, ridono, urlano
che ti parlano
ti sussurrano
note svanite in un soffio di vento
e racchiuse con cura
nello spazio
di una poesia.
passavo..
madame tristesse
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